Gastone Nencini

Nel 1960 Gastone Nencini ebbe un'annata particolarmente brillante, fu la sua stagione più grande. Il vincitore della 47^ edizione del Tour de France, ricevette molti importanti riconoscimenti tra i quali la targa d'oro del Premio Philco <de lo Sport Illustrato>  e il prestigioso Premio Petrolcaltex Sportsman per il ciclismo. Un meritato premio per una bella carriera. La classifica fu compilata sulla base di 58 corse disputate da febbraio a ottobre, risultando Nencini il primo con uno scarto notevolissimo con il campione del mondo Rik Van Looy. il motivo è spiegato dal rendimento costante del corridore toscano durante tutta la stagione agonistica; il corridore vinse, ma soprattutto molti furono i piazzamenti da podio, tanto da essere soprannominato dai giornalisti "l'uomo dai traguardi di prestigio":  3a nella Cicognara> Cicoggnara, 2a Giro della Provincia di Reggio Calabria, 2°nella 1a tappa Giro di Sardegna, 3°nella 5a tappa Giro di...

CAMPIONE OLTRE IL TEMPO Il 1 febbraio del 1980, Gastone Nencini ci lasciava dopo una breve e inesorabile malattia. Il fato, che più volte nella vita si era divertito a giocare con lui, gli aveva designato la stessa vicenda umana del padre, morto di un male incurabile nel 1954 all’età di cinquantuno anni, alcuni mesi prima di vedere suo figlio indossare, per la prima volta nella sua carriera agonistica, la maglia rosa. Non seppe mai che il suo intrepido ragazzo, diventò uno dei più forti ciclisti italiani di tutti i tempi che, dopo  Bartali e  Coppi vinse le corse a tappe più importanti al mondo, il Tour de France e il Giro d’Italia, entrando di diritto nell’albo d’oro dei ciclisti leggendari. Gastone Nencini, per tanti, il “leone del Mugello”, chiuse gli occhi alla soglia dei 50 anni quando ancora la sua folta chioma non aveva un solo capello bianco. Come era nel suo carattere, lottò, con dignità, senza mai arrendersi neppure nel momento pi...