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PAU, IL TRAGUARDO DEI GIGANTI: TRA LORO GASTONE NENCINI

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  PAU, IL TRAGUARDO DEI GIGANTI: TRA LORO GASTONE NENCINI      Sono pochi i corridori che hanno vinto il Tour de France e che possono vantare una vittoria di tappa a Pau, città simbolo della Grande Boucle. Tra questi c'è anche Gastone Nencini che, dopo aver vinto il Giro d'Italia nel 1957, si aggiudicò al Tour la tappa pirenaica per eccellenza e che, tre anni più tardi, nel 1960,  n ella capitale storica del Berna , indossò la maglia gialla per dodici giorni consecutivi, fino all'arrivo trionfale a Parigi. Due imprese che restano scolpite nella memoria del ciclismo, simbolo della tenacia e della forza di un campione fuori dal comune. Nel 1957, reduce dalla vittoria a Briançon con la scalata del Galibier, Nencini si aggiudicò la tappa più dura dei Pirenei. Ma il giorno prima, a Saint-Gaudens, era stato travolto da un altro corridore, cadendo rovinosamente. Ferito e con escoriazioni su tutto il corpo, un'anca dolorante e un brutto taglio al gomito che las...

DA LILLE A PARIGI: IL TOUR DI NENCINI

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  Da Lille a Parigi: il Tour di Nencini      La 112ª edizione del Tour de France prende il via da Lille, città simbolo del nord della Francia: proprio da qui, nel 1960, per la prima volta, partiva la 47ª edizione della Grande Boucle, con arrivo a Bruxelles. In quel Tour, destinato a entrare nella storia, c’era un’atleta che da subito sapeva esattamente dove voleva arrivare. Si chiamava Gastone Nencini. Alla partenza, lo sguardo del toscano era fisso sull’obiettivo. Niente distrazioni, solo concentrazione. Pronti, attenti, via: Nencini scatta subito e raggiunge la capitale belga con il gruppo dei migliori. Il messaggio è chiaro, inequivocabile: il leader sono io. Il gesto ha un peso specifico enorme. All’interno della squadra italiana regna la confusione. Troppi capitani, nessuna gerarchia, e un commissario tecnico — Alfredo Binda — incapace di prendere decisioni nette. Nencini, allora, decide di fare da sé. Nel pomeriggio, a Bruxelles, si corre la cronometro. Nen...