TRENTATRE ANNI FA MORIVA IL GRANDE "LEONE DEL MUGELLO"



Trentatre anni fa il nostro grande, unico e indimenticabile campione ci lasciava dopo una breve e feroce malattia.
 
Niente era  mai riuscito a  domare  il suo fisico, la sua mente  e la sua forza: gli avversari, le salite, le discese, il caldo, il freddo, le  strade impervie, gli agguati sportivi. Ogni volta lo avevano messo a dura prova, ma erano sempre stati sconfitti dalla sua incontenibile forza fisica e morale, fino a quando il tremendo male del secolo lo annientò. Un destino crudele che accomuna l'esistenza di Gastone a quella del padre Attilio, deceduto anch'egli per un tumore a un mese dal compimento dei suoi anni, proprio come suo figlio. Cinquantadue, sono le stagioni di vita terrena concesse al decano della famiglia Nencini, e soli quarantanove, gli anni vissuti dal suo erede più giovane.
 
Il giorno del suo funerale, celebrato nella Basilica di Santissima Annunziata a Firenze,  la folla commossa, che fino all'inverosimile aveva riempito la grande Piazza e le strade limitrofe, gli rese omaggio, forse ancora di più di quanto non avesse fatto nel luglio del 1960 al suo ritorno dal vittorioso Tour de France, perché quel giorno non era lì solo per  salutare  il campione, ma l'uomo vero, l'amico, che in un'epoca in cui il ciclismo era lo sport d'eccellenza, era rimasto il ragazzo di Bilancino.
 
Sempre disponibile con tutti e per tutti, esempio di lealtà e di dignità morale che tanto ci ha lasciato in eredità, seppure il destino lo abbia  portato via presto.
 
La sua squadra, la S.C. Gastone Nencini, i familiari, gli amici, lo ricordano e lo salutano con immenso affetto e con profonda stima.
 
Oscar Wilde diceva: <<Si può sopravvivere a tutto al giorno d'oggi tranne che alla morte, e si può far dimenticare ogni cosa eccetto una buona reputazione>>.
Per questo siamo certi che Gastone non sarà mai dimenticato! 
 

Firenze, 1 febbraio 2013 
 
 






𝘊𝘪𝘰̀ 𝘴𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘰 𝘢𝘷𝘦𝘴𝘴𝘪𝘮𝘰 𝘴𝘢𝘱𝘶𝘵𝘰 𝘭𝘰 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘮𝘮𝘰 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘴𝘰 𝘪𝘭 𝘮𝘢𝘵𝘵𝘪𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘭 3 𝘧𝘦𝘣𝘣𝘳𝘢𝘪𝘰 1980 𝘢 𝘍𝘪𝘳𝘦𝘯𝘻𝘦, 𝘪𝘯 𝘗𝘪𝘢𝘻𝘻𝘢 𝘚𝘚. 𝘈𝘯𝘯𝘶𝘯𝘻𝘪𝘢𝘵𝘢, 𝘢𝘭𝘭𝘰𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢𝘪𝘢 𝘦 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘱𝘰𝘳𝘵𝘪𝘷𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘳𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘢 𝘵𝘳𝘪𝘣𝘶𝘵𝘢𝘳𝘨𝘭𝘪 𝘭’𝘦𝘴𝘵𝘳𝘦𝘮𝘰 𝘴𝘢𝘭𝘶𝘵𝘰.
𝘛𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘱𝘰𝘱𝘰𝘭𝘰, 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘤𝘢𝘮𝘱𝘪𝘰𝘯𝘪, 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘪 𝘳𝘪𝘨𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘭𝘢𝘤𝘳𝘪𝘮𝘦, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘧𝘳𝘢𝘨𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘢𝘱𝘱𝘭𝘢𝘶𝘴𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘭’𝘶𝘳𝘢𝘨𝘢𝘯𝘰 𝘴𝘪 𝘪𝘯𝘯𝘢𝘭𝘻𝘢𝘷𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘤𝘪𝘦𝘭𝘰 𝘢 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘭’𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢. “𝐅𝐎𝐑𝐙𝐀 𝐆𝐀𝐒𝐓𝐎𝐍𝐄”.
Alberto Amorosi
Assessore allo sport del Comune di Firenze

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