AL VIEUSSEUX, GASTONE NENCINI STORIA DI UN CAMPIONE










AL  VIEUSSEUX 
GASTONE NENCINI
 STORIA DI UN CAMPIONE


| di Elisabetta Nencini |



Sono felice che questo ciclo di proiezioni sulla storia sportiva di mio padre - Gastone Nencini Storia di un campione - prodotto dall’Associazione Giglio Amico, si sia concluso in un luogo culturalmente significativo e importante per la città di Firenze quale il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux in Palazzo Strozzi. Oggi, è la dimostrazione di quanto lo sport, con i suoi campioni, uomini e atleti di rilievo, sia fonte di cultura e insegnamento di valori e moralità, di contenuti e principi etici, gli stessi, che noi talvolta, anche faticosamente, apprendiamo sui libri di storia, di letteratura o di altro genere, ma che diversamente, con estrema semplicità, decodifichiamo quando guardiamo un grande evento sportivo. In ciò, ritroviamo tutti quegli elementi del vivere quotidiano, che ci permettono ad ognuno di noi di essere protagonisti della nostra storia, quando, come i campioni che empaticamente scegliamo come nostri beniamini, siamo capaci di vivere la vita e le nostre esperienze lavorative con passione, forza, determinazione, e capacità di non arrendersi alle difficoltà anche, quando esse sembrano essere insormontabili.  

Per queste motivazioni, ringrazio, il dottor Marco Vichi e Sandro Picchi, giornalista e scrittore capace di scrivere con animo e Alberto Panizza, presidente di Giglio Amico e coordinatore di questa bellissima iniziativa, per l’opera intrapresa al fine di rendere onore a Gastone Nencini. A loro, e a tutta l’Associazione Giglio Amico, va la mia stima per il messaggio che da sempre, attraverso il ricordo e la memoria, intendono trasmettere alle nuove generazioni e non solo, che, non è esclusivamente quello onorevole e tangibile dell’impegno sociale, altresì quello rilevante di trasmettere attraverso chi, con onore sportivo ha reso grande il proprio Paese e Firenze, esempi positivi da cui attingere la professionalità e la passione. Sentimenti, che al contempo, ci permettono di riscoprire il senso di appartenenza e orgoglio nazionale, le cui eccellenze, i cui campioni, fanno parte, ci contraddistinguono nel mondo. 

I campioni dunque come bene comune, Italiano, le cui storie, come quella di mio padre, non hanno tempo, ma vivono nel tempo, come le grandi opere d'arte nate dal talento e dalla passione dell'uomo, continuano ad emozionarci.



Firenze, 2 Ottobre 2018





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