QUEL GIORNO IO C'ERO: Passo Gardena, Giro d'Italia 1958
QUEL GIORNO IO C'ERO
Passo Gardena, Giro d'Italia 1958
Aprire la posta elettronica e trovarsi
catapultati emotivamente al Giro d’Italia del 1958, è un’emozione
impareggiabile. È ciò che ho provato leggendo il ricordo del Signor Gilberto
Ugolini, che il 5 giugno del 1958, all'età di quindici anni, si trovava insieme ad un amico sul Passo Gardena, intento ad immortalare con la propria
macchina fotografica, una Coment Bencini, il volto dei campioni
presenti.
Un ricordo, nitido e indelebile, nella
memoria di chi ha voluto farmi partecipe di un’esperienza vissuta intensamente
sessantadue anni fa. Un regalo, che voglio condividere a mia volta, non solo
con i simpatizzanti di mio padre, Gastone Nencini, ma con tutti gli
appassionati delle due ruote, perché storie come quella del Signor Gilberto,
evidenziano quanto il ciclismo, con i suoi atleti, sia un bene comune da
tutelare anche nella sua memoria, affinché continui a donarci emozioni senza tempo.
Previa autorizzazione, sotto riportato, un estratto della lettera del Signor Gilberto Ugolini inviatami insieme alla sua preziosa documentazione fotografica.
Previa autorizzazione, sotto riportato, un estratto della lettera del Signor Gilberto Ugolini inviatami insieme alla sua preziosa documentazione fotografica.
Elisabetta Nencini
Firenze, febbraio 2020
[...] Avevo 15 anni, e
pur con i mezzi di comunicazione dell'epoca - si ascoltava solo la radio-
avevo capito che Gastone aveva qualche cosa in più, non solo come ciclista, ma
sopratutto come uomo. Era generoso, leale, faceva sempre la sua parte.
Era un passista scalatore formidabile e probabilmente il più grande
discesista di tutti i tempi.
Quel giorno sul Passo Gardena, Gastone, con la sua tipica
andatura, passò sulla vetta con circa un minuto di ritardo, ma poi a Ortisei,
in località Pontives, solo dopo 15 km di strada sterrata in discesa, aveva
raggiunto il gruppetto di testa.
Sul Passo, Un tifoso aveva una radio, forse era un radioamatore,
e dopo il passaggio dei primi, avevamo le notizie in diretta della
situazione in corsa. Dopo qualche minuto, il tifoso urlò a squarciagola:
<< Nencini li ha raggiunti ad Ortisei>>. In realtà disse in
dialetto veneto: <<Nencini li gà ciapàdi a Ortisei !!!!!!!>>.
Ci fu un urlo di gioia di tutti i tifosi!!!!!!!!!!!
(Su
You Tube https://www.youtube.com/watch?v=eUDpAc4yB2M si vede chiaramente quando Gastone rientra
nel gruppetto al minuto 1, 23" e poi quando collabora tirando al minuto
1,50").
Avrà notato la lucidità con la quale ricordo quel giorno
memorabile di 62 anni fa. Ricordo ogni particolare, i tifosi che erano saliti a
piedi partendo dalla stazione di arrivo della ferrovia della Val Gardena, a
Plan de Gralba a 1660 slm. fino al Passo. Il trenino della Val Gardena era
stato costruito in tempi record, dai prigionieri Russi durante la prima guerra
mondiale e serviva all'esercito austroungarico per trasportare del materiale
bellico fino in cima alla montagna. Era lento, e la vecchia locomotiva a
vapore saliva a fatica e "ansimava" durante il percorso e i
ponti con la struttura in legno scricchiolavano sotto il suo peso, poi
a metà percorso si fermò per fare rifornimento di acqua. Nei
tunnel il nostro vagone si riempiva di fumo di carbone. Ma per me e il
mio amico" Ginetto" era una avventura. Io aveva una bicicletta
Bianchi Campione del modo a 5 rapporti, che mio padre mi regalò l'anno prima
e che all'epoca costava una fortuna, mentre "Ginetto " aveva
una bici Ganna molto leggera.
Appena raggiunto il gruppetto di testa, penso che Gastone abbia
fatto un pensierino di vincere la tappa. In quel punto la discesa di 8 km verso
Ponte Gardena è terribile: pendenze di oltre il 14 %, curve e contro curve tra
pareti di roccia. Terreno ideale per sferrare un attacco micidiale come solo
lui sapeva fare.
Avrebbe potuto staccare tutti e guadagnare almeno 30 secondi. Il
problema era che Ponte Gardena distava 26 km da Bolzano, con un percorso sali-scendi
in leggera discesa. Un gruppetto inseguitore con passisti formidabili come
Baldini e Bobet avrebbe vanificato la sua azione. Gastone saggiamente non
attaccò in discesa, troppo lontano era l'arrivo, però non si tirò indietro e
collaborò; questo si vede chiaramente nel filmato di You Tube.
I fatti gli diedero ragione, e il giorno dopo vinse la tappa
Bolzano – Trento.
Gilberto Ugolini
Bolzano, febbraio 2020
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