La grande Gaffe


La grande gaffe: presentati i Campionati del mondo di ciclismo 2013 a Firenze. Ma l’organizzazione si dimentica di Gastone Nencini. Il Leone del Mugello aveva vinto il Giro nel ’57 e il Tour nel ’60

InSesto Fiorentino su 8 dicembre 2012 a 13:28
gastone nenciniSESTO FIORENTINO – Ieri 7 dicembre in Palazzo Vecchio a Firenze nel corso di un convegno che si è svolto nell’ambito della prima giornata di “Florence International Sport Forum”, presenti le autorità cittadine e del ciclismo regionale e nazionale è stato proiettato il  video “promo” dei  Campionati del Mondo di Ciclismo che si svolgeranno il prossimo anno a Firenze.
Durante la proiezione, con rammarico e amarezza,  abbiamo potuto verificare che tra i nomi dei grandi campioni del ciclismo toscano a cui si rendeva omaggio , Bartali, Magni, Cipollini, Ballerini, e a cui  la Corsa Mondiale è in qualche modo è dedicata, non veniva ricordato nostro padre, Gastone Nencini.
Ci è sembrata una grave dimenticanza e una mancanza di rispetto verso chi, con le sue imprese e le sue indimenticabili vittorie, ha contribuito a dare lustro alla città e che, a distanza di anni, è ancora presente nel cuore degli sportivi e degli appassionati di ciclismo.
Durante il convegno è intervenuta la figlia del campione, Eisabetta, stigmatizzando l’accaduto e ricevendo un lunghissimo e solidale applauso del numeroso pubblico presente.
Di seguito la lettera che Elisabetta Nencini ha inviato alla stampa:

“Scorrono le immagini dei grandi campioni toscani sulle pareti del Salone dei duegento in Palazzo Vecchio. Siamo a Firenze, si parla dei mondiali di ciclismo 2013 e si rende omaggio a chi dello sforzo e della fatica ha contribuito a rendere onore e orgoglio al nostro paese: Bartali, Magni,Ballerini, Cipollini, da un momento all’altro ti aspetti di vedere la pedalata “sgangherata” di un altro grande campione Toscano, Gastone Nencini . Ma le immagini scorrono e tra un primo piano di Mario Cipollini e una bottiglia di olio extra vergine d’oliva, del bel toscano non rimane che il nostro ricordo. E pensare che le sue gesta , compiute spesso al limite della sopportazione umana, hanno entusiasmato folle ed infiammato le penne più autorevoli del giornalismo internazionale che quotidianamente in occasione delle grandi corse a tappe e non solo redigevano con enfasi le imprese sportive di un uomo eccezionalmente forte riconoscendoli, ogni volta, il valore di campione impareggiabile, per il suo modo di correre istintivo e passionale, peculiarità questa che lo ha reso unico e indimenticabile a chi ha vissuto sui bordi della strada negli anni d’oro del ciclismo italiano.
Il suo stoicismo e le sue doti di avversario leale hanno onorato lo sport delle due ruote. Poco propenso a parlare di se, ha dimostrato con i fatti il suo valore, ottenendo la stima anche degli sportivi d’oltralpe che lo hanno applaudito sulle strade del Tour, decretandogli gli onori del trionfo nel 1960 con la vittoria finale della Gran Boucle, ricevendo personalmente le congratulazioni del presidente della repubblica francese, il generale De Gaulle: fu questa la prima ed unica volta, nella storia del tour , che un presidente della Repubblica fermasse la corsa!
Quel luglio del 1960, Firenze lo accolse con una folla mai vista e lo consacrò a nuovo eroe della città gigliata portandolo in trionfo sotto il Davide Di Michelangelo.
Oggi Firenze non lo ricorda!
A te, che dello sforzo mi hai insegnato la tenacia, che del carattere mi hai mostrato la serenità e la fierezza, a te che hai scritto le pagine più belle del ciclismo.
Elisabetta Nencini
I Figli e la moglie di Gastone Nencini”

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